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Ma tu come lo cerchi lavoro?

Ma tu come lo cerchi lavoro?


Ma tu come lo cerchi lavoro?

Cercare lavoro non è un’attività né semplice né scontata.

Per raggiungere il nostro obiettivo è necessario mettere a punto una strategia il più possibile chiara e definita, unita ad impegno, applicazione e tenacia.

Un approccio del genere ci aiuta a mantenere costantemente il focus so ciò che vogliamo ottenere, orientando e giustificando di conseguenza ogni azione.

Senza dubbio, tutto ciò va delineato e commisurato rispetto alla tipologia di opportunità lavorativa desiderata.

Candidarsi a tutto non è di base un buon metodo in quanto si crea tanta confusione, ad esempio rischiando di non ricordare l’annuncio o l’azienda per cui ci si è proposti; non si può comunque escludere a prescindere, poiché, sul lungo periodo, questa scelta potrebbe anche ripagare.

Una ricerca di lavoro ben definita porta risultati migliori

Tuttavia, una ricerca del lavoro ben definita ci aiuta ad ottenere risultati migliori, sia in termini di qualità che di quantità: in questo modo è più semplice trovare ciò che si cerca nel mare magnum di annunci e figure professionali, o, in alternativa, attivare alert e salvare criteri di ricerca che quotidianamente faranno risparmiare del tempo.

Giustamente non si può pretendere che ognuno di noi abbia le idee chiare circa il lavoro che desidera svolgere, soprattutto se ci si trova alla prima esperienza in assoluto.

Pertanto, è possibile ricevere un supporto da:

  • Motori di ricerca
  • Famigliari, amici e conoscenti
  • Consulenti in Risorse Umane durante sessioni di orientamento e career coaching

E sì, è necessario conoscere per riconoscere, infatti provare a capire almeno il settore in cui si vorrebbe lavorare è già un ottimo punto di partenza.

Di conseguenza, possiamo iniziare a mappare:

  • Aziende appartenenti al settore
  • Posizioni e job title, in particolare relativamente alle figure più richieste
  • Professionisti del settore (su LinkedIn), per capirne percorsi di carriera, ed eventualmente iniziare ad interagire su contenuti e argomenti di interesse comune.

Create le “linee guida”, possiamo iniziare a muoverci di conseguenza, individuando i portali per la ricerca del lavoro a noi utili.

Tra i più conosciuti possiamo citare:

  • LinkedIn
  • Monster
  • Indeed
  • Infojobs
  • Siti di agenzie per il lavoro, società di consulenza, società di ricerca e selezione
  • Portali “lavora con noi” e “careers” delle aziende

In aggiunta potrebbe essere necessario “studiare” le aziende per cui ci si vorrebbe candidare o che comunque operano nel settore di nostro interesse: con la parola “studiare” si intende conoscerne il business e, nei limiti del possibile l’organigramma (magari attraverso LinkedIn), per capire se il nostro profilo professionale possa risultare per loro interessante.

Una volta implementato quanto detto, il passo successivo riguarda la gestione dell’annuncio di lavoro: questo step è fondamentale, in quanto può risolvere delle situazioni apparentemente complicate in fase di selezione.

L’annuncio di lavoro è adatto davvero a me?

Quante volte viene chiesto se “si è letto bene l’annuncio”, o se “si è compreso quali sono le attività che la figura andrà a svolgere”, o, nel caso in cui il profilo cercato sia parecchio diverso dal nostro profilo professionale, “quali sono i motivi per cui ci si è proposti per quel ruolo”.

Queste sono domande frequenti e importanti soprattutto nelle prime fasi di selezione, dove spesso l’obiettivo del recruiter è almeno dimezzare il numero di candidature ricevute.

Pertanto, una volta individuato l’annuncio, sarebbe ideale:

  • Leggere più volte il testo dell’annuncio, con particolare attenzione ai requisiti, distinguendo, se possibile, tra quelli necessari e quelli preferenziali
  • Riflettere attentamente sulla descrizione delle attività/responsabilità legate al profilo richiesto
  • Leggere l’annuncio fino in fondo, in modo da non perdere dettagli, tra cui anche la descrizione della possibile offerta economica
  • Documentarsi sull’azienda che ha pubblicato l’annuncio

Tutto ciò aiuta tantissimo a “matchare” la figura ricercata con il nostro profilo professionale, in modo da evitare di mandare candidature che potenzialmente non verranno considerate, risparmiando tempo ed energie da poter destinare a proposte di lavoro più in linea anche con le nostre ambizioni/aspettative.

È ovvio anche che, qualora la candidatura venga gestita dal recruiter dopo diverso tempo dalla ricezione, è lecito che il candidato possa aver dimenticato alcuni dettagli dell’annuncio, pertanto entrambi devono essere aperti a questa possibilità.

Candidatura spontanea: si o no?

In molti ci si chiede se inviare candidature spontanee o cv direttamente a dipendenti dell’azienda di nostro interesse, possa essere una mossa vincente.

In realtà non esiste una risposta giusta.

Nel caso delle candidature spontanee, spesso i cv confluiscono in database con migliaia di altri cv, da cui l’azienda può provare ad attingere, magari non in prima istanza, preferendo candidature provenienti dagli annunci mirati.

Nel secondo caso, è possibile su LinkedIn provare a inviare il proprio cv ad un dipendente (magari recruiter) dell’azienda per la quale ci si vuol proporre.

In questo caso sarebbe ideale:

  • Inserire un breve messaggio di presentazione essenziale e sintetico, sia quando richiediamo un collegamento, sia quando vogliamo inviare ad un professionista in particolare il nostro cv
  • Prima di procedere alla candidatura tramite messaggio privato su LinkedIn, aver vagliato tutte le possibili alternative per proporsi
  • Nel messaggio, dimostrare un vero interesse per l’azienda, magari legandolo a dei contenuti pubblicati su LinkedIn stesso che ci abbiano davvero incuriosito.

Quest’ultima opzione è più diretta, ma anche più rischiosa, ma, se ben gestita, potrebbe dare i frutti sperati.

Infine, oltre a restare vigili circa la ricezione di mail/chiamate, il suggerimento è di svolgere attività di ricerca del lavoro in modo continuo, magari dedicando una o due ore al giorno, senza scoraggiarsi e demordere qualora non si abbiano risultati nel breve periodo.

I processi di selezione, soprattutto in momenti non semplici come quello attuale, potrebbero prolungarsi, o andare temporaneamente in stand-by, pertanto non bisogna mollare la presa, ma piuttosto concentrarci sull’obiettivo e provare tutte le soluzioni possibili per raggiungerlo.

Luca Giannuzzi

Jr HR Consultant

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